27 marzo 2007

#6 - Epica e Genere

Stanotte, con la mente funestata dai flagelli del corpo che ancor non m’abbandonano, tra l’allodola e l’alba mi lambiccavo il cervello con considerazioni sui vantaggi semantici del femminile in epica. La riflessione, assai banale, si concentra tutta sulle protagoniste che, almeno fino all’avvento di Bradamante, vestono alternativamente il ruolo di povere vittime o perfide carnefici. Se proprio va loro benissimo, fanno le amazzoni – ma gli tocca subire una mastectomia.
Dall’altra parte, uno stuolo di eroi. Chi più chi meno, sullo strafigo andante e, da Edipo ad Amleto passando per Agamennone e Dante, variamente memorabili. Fanno tutto loro: si creano il problema e se lo risolvono. Il copione è, solitamente, quello di un’infilata di idiozie che l’eroe si ostina a perseguire mostrando l’acume di un piccione in San Marco (id est: c’è sempre uno stormo di deficienti pronti a genuflettersi pe’ pasturallo).
L’eroe è sostituibile da un altro eroe e non dà alcuna dipendenza. Anzi è completamente indipendente anche quando sembra succube degli eventi (sennò non sarebbe lui ad avere la parte del protagonista). Ciò che interessa dell’eroe è, in definitiva, la funzione di identificazione per gli individui del pubblico. Per questo gli eroi si susseguono gli uni agli altri al variare del gusto.

Mi sembra opportuno aprire una riflessione sulle controparti femminili. Qualcuno osserverà che la disparità salta subito agli occhi per l’uso del diminutivo nel femminile, ma pensate, per un attimo, a tutti i vantaggi che l’eroina ha rispetto all’eroe.
Innanzi tutto di eroina ce n’è una sola. Certo, ci sarà un’eroina pisana piuttosto che un’eroina uzbeka, ma la sostanza è la stessa. Se gli eroi si presentano in una moltitudine variegata che segue uno stesso copione, quello dell’eroina è un tipo letteralmente fissato caratterizzato in particolare dai tratti del biancore e dalla purezza. Per intendersi: se Agamennone non è trasponibile a Gotham City, un’eroina metropolitana o un’eroina tardo-ottocentesca possono essere scambiate l’una per l’altra al di fuori dei contesti perché si tratta della stessa roba. L’autore, o l’autrice, può al massimo ricoprire un ruolo secondario nel tagliarla, accentuandone un aspetto e smorzandone un altro per ragioni contingenti o dosandoli conformemente alla propria vena.
Se ce n’è una, essa è insostituibile. Inoltre, essendo insostituibile, crea una forma di dipendenza: assunta l’eroina, qualsiasi sostituzione a stesura di poema iniziata o a prove avviate, è in realtà l’assunzione di un surrogato che, inevitabilmente, porta a esiti non confrontabili.
Da ciò possiamo far emergere le cause di un interesse specifico per l’eroina, differenziandole da quelle dell’interesse per gli eroi. La sua costanza trans-storica risulta in una funzione rilassante e, in certi soggetti particolarmente ansiosi in presenza del mutamento, di appagamento. Strettamente legata com’è all’ideale di purezza, l’eroina può scatenare reazioni euforiche nei soggetti predisposti: il cuore si allarga e si riempie di gioia. Nei casi più felici, potremmo dire che, davanti alla sua luce angelica, esso s’arresta.

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4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

E' proprio in questa esplicita volontà di ignorare "i vantaggi semantici del femminile in epica" che si può (e si deve) leggere il carattere eminentemente androcentrico della attuale società, a tal punto misogino da vietare all'eroina di apparire pubblicamente, costringendola ad insinuarsi surrettiziamente nella società, nonché all'uso di pseudonimi più o meno fantasiosi intesi a mantenerne un forzato quanto ipocrita anonimato.
tsé....

28 marzo, 2007 13:18  
Anonymous Anonimo said...

NB: sull'altra metà c'è una chicca chiccosamente chiccosa, ma non commentabile...voluto o no?

28 marzo, 2007 13:24  
Blogger si-culo said...

NW stavolta ti sei superata! :-)

Questo commento avrei voluto scriverlo io! =)

30 marzo, 2007 23:11  
Anonymous Anonimo said...

graziegrazie, ma sia dia a cesare quel che di cesare è, id est: merito tuo, my darling....con le tue arguzie tu...come dire....mi stimoli........
;)

31 marzo, 2007 12:44  

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