20 settembre 2007

#22 - Tuttalacriticafilmperfilm (4th issue)

LE RONDE DEL DESTINO

Roberto è un benestante veronese di mezza età che si annoia un po'. Umberto, Mario, Sergio e Flavio sono i suoi amici di sempre. Sono il gruppo del liceo, il gruppo del quartiere, il gruppo del poker il venerdì sera. Ma sono anche cinque moralisti sfiduciati, cinquantenni alle prese con il nuovo che avanza e di cui sanno solo che non lo vogliono. Fino a quando, durante una delle solite battute di caccia che culminano in grandi arrosti di suino e pic-nic sull'Asiago, Roberto propone loro la svolta della vita: le ronde. Cos'è la ronda? Strategia, pianificazione, colpo sicuro e velocità d'esecuzione.

Tanto ingegnosa quanto poco convincente rivisitazione conservatrice della nota pellicola di Monicelli, Le ronde del destino offre allo spettatore una squallida fiction sulle sponde del Po. La regia è incerta, a tratti confusa, né di scuola né sperimentale sembra piuttosto impacciata. La sceneggiatura offre gag truci - come il maiale per disinfettare il treno - che frammentano la narrazione senza alcun senso, e il finale, che si vorrebbe culmine di un climax che non decolla mai, si dipana nel triste, lungo e potenzialmente agghiacciante pestaggio di un nordafricano contro un muro grigio di cemento, banalizzato da una fotografia inetta che lo rende, più che quotidiano, stantìo.

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9 Comments:

Anonymous Anonimo said...

grazie, dear!
ma...non era di LVTrier?
le onde, voglio dire....del destino...

20 settembre, 2007 21:03  
Anonymous Anonimo said...

chiedo scusa inanticipo...ma è che su monicelli non sono granché ferrata...

20 settembre, 2007 21:03  
Blogger Unknown said...

monicelli??

22 settembre, 2007 03:14  
Blogger si-culo said...

Cara, Caro,
non voglio essere pedante, ma se il titolo è ispirato a LVTrier, la trama pescherebbe da Amici Miei di Monicelli.
"Cos'è il genio: fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione"
Ovviamente una banda di leghisti (Roberto Calderoli, Umberto Bossi, Mario Borghezio, Sergio Cofferati, Flavio Tosi) non può fare le monicelliane "zingarate" ma deve ripiegare sulle "ronde"!!!

Ora, io sono solo un complicato blogger semplice. Come chiave di lettura va bene o è il caso che mi faccia ricoverare d'urgenza da Cassano?

22 settembre, 2007 08:18  
Anonymous Anonimo said...

è vero!!!
ma te l'avevo detto che su monicelli non ero granchè ferrata!
però Amici Miei li ho visti tutti..anche il terzo...anche l'insalata russa...
è che mi son fatta traviare dal titolo.
somma laude al complicato blogger semplice!
almeno da parte mia....

22 settembre, 2007 13:31  
Blogger Unknown said...

Mi fustigo. Ma hai visto ke ora era? Di venerdì sera capisci bene da dove e in che condizioni posso rincasare..Ad ogni modo, geniale come ai vecchi tempi. Ti sei per caso lasciato?

22 settembre, 2007 17:35  
Blogger si-culo said...

Sì, purtroppo è vero: io e Kant ci siamo lasciati. Tra noi, almeno per un po', è finita. Non ti saprei dire se ci siamo presi solo una pausa o se non ci frequenteremo più.
D'altra parte succede. Penso che dovrei farmene una ragione pura e semplice.

23 settembre, 2007 16:34  
Anonymous Anonimo said...

povero immanuel...non l'ha presa tanto bene, mi sa....l'ho incontrato per caso: cercava il nocciolo...l'anima della questione...non era in gran forma...a dir il vero mi pare non ci stia più con la testa...vive come dentro una visione appercettiva di cui neanche lui stesso potrebbe sciogliere i nodi...insomma: dai e dai, si è ritrovato sfrattato dal suo stesso regno, ed è adesso costtretto a rintanarsi in una qualche tredicesima categoria, un annesso logico adossato al pensiero obiettivamente obbligatorio...
eh, no....non l'ha presa affatto bene...

24 settembre, 2007 00:33  
Anonymous Anonimo said...

si, comunque questa rubrica è geniale, concordo.

25 settembre, 2007 10:23  

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