#16 - Tuttalacriticafilmperfilm (3rd issue)
I SOLITI COLPETTI
Nell’Oltrepò pavese grigio di nebbia autunnale, la bella Margherita adempie puntualmente ai propri doveri di casalinga e moglie. Silvio, piccolo imprenditore lavorista, fa tardi tutte le sere. Ogni notte, per ventisette notti al mese, Silvio adempie puntualmente ai propri doveri di marito.
Margherita è un’inedita Veronica Pivetti, abile qui come non mai nel non tradire nessuna emozione che non sia la noia. Il suo viso annoiato sul guanciale, passivamente scosso dai soliti colpetti, si erge a cifra estetica di tutto il film.
La sceneggiatura de “I soliti colpetti” si basa esclusivamente sui silenzi. L’azione è praticamente inesistente e l’idea di raccontarci la storia così come la evocano i silenzi della casalinga di Voghera fa sì che il ritmo risulti piuttosto lento. Ma proprio grazie a questa scelta il film risulta ipnotico e cattura lo spettatore per stringerlo sempre più nell’atmosfera voluta, quando la routine diventa frustrante mise en abyme senza scampo.
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3 Comments:
fammi capire....il piccolo imprenditore lavorista se ne starebbe zitto e silenzioso in casa???
allora riempie laere di cazzate solo quando è in pubblico????
ma ditemi voi!!!
...mi è partito un appostrofo....
mi si scusi....
e anche una "p" di troppo....
comincio ad avere seri dubbi sulla mia sanità psico-fisica....
UN DOTTOREEEEEEEEEE!!!!!!!
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